lunedì 6 febbraio 2012

Il libro di cucina di Alice Tocklas

E di questo parlavo settimana scorsa con una collega (era sempre il 2004)

- Mi porti il vostro miglior filetto con contorno di biografia.

- Preferisce biografie illustri o storie quotidiane?

- Illustri, grazie. Ma magari mi metta un assaggio di vita comune. Come dolce, invece, prenderò una torta di storia.

- Ci metto sopra una pallina di cultura?

- Mah, sì, grazie, perché no. Che gusti di cultura avete?

- Letteratura, poesia, pittura, scultura… un po’ di musica, e dovrei avere ancora un po’ di politica…

- Mi fa un misto, allora.

- Da bere le porto un po’ di pettegolezzo d’annata?

- Grazie, ben invecchiato e corposo, come piace a me…

Surreale? No. È Il libro di Cucina di Alice Tocklas, una saporita raccolta di ricette, dal sapore antico, romanzata e raccontata come aneddoto fra la biografia di Gertrude Stein, di cui Alice era fedele assistente, e i racconti delle cene con Picasso, Hemingway, Braque e altri ancora.

Un delizioso racconto di una donna di rara intelligenza, sapientemente umoristica, anticipatrice dei tempi e dei costumi, con un indiscusso buongusto e una forza morale e fisica incomparabili. In queste pagine si trova la guerra, la prima guerra mondiale, vissuta da due donne sole, intelligenti, colte, con amicizie altolocate e che nonostante tuttociò negli anni duri della guerra si ritrovano a poter mangiare soltanto una volta alla settimana. Ma c’è anche l’arte, la vita privata di Pablo Picasso, la scrittura di Gertrude Stein, i suoi successi, i suoi rapporti coi colleghi, europei e americani. Ci sono i viaggi in Italia, in Spagna, la vita in Francia e i ricevimenti.

Ci sono tutte le cose belle del mondo, la buona cucina, l’arte, l’amicizia, la vita. Forse manca l’amore, ma non è un caso che una donna dell’intelligenza di Alice Tocklas non abbia trattato un tema che inchiodava le donne alla retorica come uno spillone per farfalle. Ecco quindi un altro tema fantastico, che si percepisce, senza essere decantato, nelle pagine di quest’opera: la libertà; di agire, di pensare, di essere, anche come donne.

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